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Discriminazioni: la buttiamo in simpatia?

Le discriminazioni sono sempre state una realtà in questo mondo. Nel 2021 esistono ancora. Anzi, sembra che alcuni si divertano a trovarne di nuove! Come reagire quindi a tali discriminazioni? Semplicemente non dandoci troppo importanza, impedendo ad esse di scalfire il nostro stato d'animo. Ancora più apprezzabile è reagire addirittura con l'umorismo. Riuscire a scorgere il lato comico di una situazione spiacevole o addirittura pericolosa è una delle migliori qualità possibili per poter bene attraversare la vita. Questa

qualità è anche molto apprezzata (più di quanto si pensi!) e talvolta risulta disarmante per lo stesso "nemico", che non sopporta di vedere nei nostri volti quel sorriso da mostrare nelle difficoltà che probabilmente lui non possiederebbe se si trovasse al nostro posto. Fra le varie discriminazioni ci sono quelle legate alla fede. I cattolici nel mondo odierno vengono perseguitati con violenza in alcuni Stati dove sono una minoranza, come avviene per esempio in alcuni Stati comunisti o islamisti. In altre nazioni (spesso a tradizione cristiana) vengono derisi (discriminazione poco caritatevole anch'essa). Ma non è una novità, è così da secoli. L'importante è usare la resilienza come armatura e l'umorismo come scudo così forte da rispedire talvolta indietro la negatività di un attacco. Vorrei concludere l'articolo con un aneddoto di qualcuno che ha affrontato una situazione simile in modo dignitoso: il caso di Bandon. Fra i molti frutti velenosi dello spiacevole scisma protestante, vi fu anche la segregazione dei cattolici irlandesi nelle isole britanniche. In particolare, un episodio avvenuto nella cittadina di Bandon, nel sud dell'Irlanda, ci fa comprendere quanto fosse alta la tensione religiosa. L'intero abitato era stato precluso ai cattolici; sui cancelli vi era la scritta: "Entrance to Jew, Turk or Atheist; any man except a Papist" Ovvero era consentita un'entrata libera a Giudei, Turchi e Atei ma non ai "Papisti" (nome che voleva indicare i cattolici in una maniera che voleva essere dispregiativa). Ma un silenzioso eroe della Fede, il cui nome conosceremo solo se avremo perseverato nella fedeltà a Cristo fino alla fine della nostra vita, vi aggiunse: "The man who wrote this wrote it well, for the same thing is written on the gates of hell." Ovvero che l'uomo che ha scritto questo ha fatto bene Perchè è la stessa cosa scritta sui cancelli dell'Inferno. Lo so, il gioco di parole in italiano non rende bene come nell'originale inglese, ma fa ben capire che a quei tempi di certo non se le mandassero a dire. E probabilmente la risposta pungente del discriminato avrà provocato in chi passava qualche reazione sicuramente apprezzabile, come può essere una risata, una riflessione sulla discriminazione che i cattolici subivano o, meglio ancora, una conversione.

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