"Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà." Mt 16, 21-27
Jordan Peterson, illustre psicologo clinico, intellettuale e filosofo dei nostri tempi (una specie di nuovo Chesterton se vogliamo), ripetutamente sollecita a "scegliere il proprio sacrificio", con le dirette e decise parole (e neanche troppo politicamente corrette) "pick your damn sacrifice!" ("scegli il tuo dannato sacrificio!").
Cosa significa? Significa, nella sua visione, che qualunque strada scegliamo nella vita, vi sarà sofferenza, poiché la sofferenza è intrinseca alla condizione imperfetta umana. La perfezione sarà solo in paradiso, pregando Dio di potercelo meritare mediante la Sua Grazia, la Sua Misericordia e il Suo Amore, aiutati dalla nostra continua ricerca di Lui nella nostra vita.
Che noi decidiamo di impiegare tutte le nostre energie e i nostri sforzi per raggiungere ciò che ha senso nella vita - fare del bene nel lavoro, nella famiglia e negli ambiti in cui ci è dato vivere - o che ci dedichiamo solamente al soddisfare i nostri desideri nella ricerca del piacere ed esercitando la pigrizia in qualsiasi altro contesto, vi sarà il peso di un sacrificio da portare sulle nostre spalle:
non esiste una vita senza fatiche, pesantezze o difficoltà!
La differenza sta nella meta: il primo sacrificio porta al bene e rende il mondo un luogo migliore. Questo avrà come conseguenza anche il rendere migliori le vite di chi ci sta attorno.
Il secondo è la via del nichilismo: nella ricerca della gratificazione istantanea, otteniamo sollievo momentaneo, ma il nulla sul medio/lungo termine.
Credo valga ampiamente la pena investire tutti i nostri sforzi in una vita di senso. E ancora di più seguire il senso più alto di tutte le cose: il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che ci ha salvato con il più grande dei sacrifici "sensati" che ci siano - la Sua morte in croce.
Prendiamo quindi la nostra croce, seguiamolo, e facciamo della nostra vita un capolavoro.
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